Perché c’è vita dopo la morte: il senso del racconto ‘Senza la Ferrari rossa’ di Daiva Lapen

L’autrice si chiama Daiva Lapen e, nel suo breve racconto, fa qualcosa di utile in questo momento: dà un senso alla tristezza. Il racconto s’intitola ‘Senza la Ferrari rossa’. 

Nulla di pretenzioso: infatti, solo160 pagine compendiano il primo sforzo letterario di questa giornalista lituana che, si apprende dalla biografia, attualmente dovrebbe risiedere a Cagliari. La storia non ha uno sfondo bene definito e, anche di New York o Milano in cui si svolgono gli accadimenti più importanti, non si evidenziano quei particolari che ne definiscono lo straordinario ambito multiculturale. La trama è molto semplice: narra la storia di Alex, un ragazzo apparentemente benestante, di origini statunitensi, che per un’insolita scommessa si ritrova a lavorare a Milano, in una piccola redazione giornalista e privo di quei mezzi e privilegi a cui è abituato dal suo status di appartenenza.

Il valore della scommessa

Il patto è siglato tra due amici storici: Alex e Daniel. Riuscire a vivere per un mese, in un luogo lontano, rinunciando agli agi di una famiglia tipicamente ricca e, per la prima volta, accingendosi a svolgere un’attività lavorativa. Sarà la scommessa della vita e, come premio di ritorno, alla vittoria corrisponderà l’ebbrezza di possederla: di avere tra le mani quella mirabile Ferrari Rossa.

Il senso della perdita

Si dice che la vita abbia due poli: la nascita e la morte, mentre nel mezzo, si posiziona la vita. Il racconto, in realtà, è pervaso da questo senso di finitudine, e cerca di darle un significato. Stefano, il bellissimo omosessuale dal sorriso granitico, perde il compagno per un tumore allo stomaco. Daniel, l’amico di sempre del protagonista, è già segnato da un grave lutto, la perdita della madre. Lo stesso Alex, il giovane rampollo impoverito, conosce la perdita della futura sposa a causa di un banale incidente d’auto e quella del padre che scopre essere adottivo solo dopo la morte. Ognuno di loro, però, trova il riscatto, in un modo o nell’altro. Anche se, in tutto il racconto, domina il leitmotiv per cui a certi eventi, nonostante la vita ci fornisca le occasioni per andare avanti, non si è mai pronti.

L’amore come sentimento universale

Così, Alex scopre l’amore, quello vero. Prima in Italia, per la sua Gabriella dai grandi occhi verdi. Poi, devastato dalla sua morte e da quella del padre, riscopre le stesse sensazioni, come pugni allo stomaco, toccando le labbra del suo amico Daniel con le sue, leggermente bagnate di saliva. E se la felicità corrisponde al possesso di una Ferrari, allora vale la pena ricordare una frase del suo mitico fondatore, Enzo appunto: “Qual è la Ferrari migliore? Sicuramente la prossima”. 

“Qual è la Ferrari migliore? La prossima”

Enzo Ferrari

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